Cosa è la mindfulness

Cosa e la mindfulness

Cosa è la mindfulness

Mindfulness è un termine anglosassone che Jon Kabat-Zinn, l’eminente pioniere dell’applicazione
terapeutica della mindfulness, definisce come “la consapevolezza che emerge prestando
intenzionalmente attenzione, nel momento presente e in modo non giudicante, al dispiegarsi
dell’esperienza, momento per momento”.

La mindfulness è un modo apparentemente semplice di rapportarsi a ogni esperienza, interna o
esterna a noi; è un atteggiamento mentale capace di ridurre la sofferenza sia fisica che
psicologica, di salvaguardare e mantenere il benessere acquisito e preparare il terreno per una
trasformazione personale positiva.

Così come possiamo migliorare la nostra forma fisica attraverso esercizi fisici regolari, possiamo
anche sviluppare lo stato di mindfulness con pratiche mentali intenzionali i cui effetti sono
dimostrati da numerose ricerche scientifiche.
Tali ricerche hanno certificato che la mindfulness è associata a: un rilassamento profondo in
piena coscienza, che non ottunde l’attenzione, bensì la potenzia; un maggior controllo dei circuiti
neuroendocrini e in modo particolare di quello dello stress; una maggiore coerenza cerebrale,
una migliore comunicazione tra gli emisferi, una maggiore capacità di adattamento ai
cambiamenti della vita.

Anche sul versante psicologico e psicoterapeutico la pratica di mindfulness ha degli effetti
rilevanti: promuove un atteggiamento non giudicante verso sé stessi e gli altri; aiuta le persone
ad adattarsi in situazioni incerte, instabili e stressanti e le stimola a prendere contatto con se
stesse e con la propria coscienza; sviluppa la responsabilità personale, la compassione, l’empatia
e il senso di accettazione nel paziente e nel terapeuta e previene i comportamenti impulsivi e
compulsivi e il rimuginio patologico (fattore che può condurre ad episodi depressivi chi vi sia
predisposto).
Un’altra area di ricerca, che sta alimentando l’interesse nella mindfulness, è quella sulla neuroplasticità
(cioè la capacità della mente di cambiare il cervello) che utilizza metodi di neuroimaging
(PET, Risonanza Magnetica Nucleare). Sara Lazar e altri (2005) hanno dimostrato che, dopo anni
di pratica mindfulness, le aree del cervello associate all’introspezione e all’attenzione diventano
più spesse.

Davidson e altri (2005) hanno riscontrato che, dopo solo otto settimane di training
di mindfulness, aumenta l’attività nella corteccia prefrontale sinistra. L’attivazione di quest’area
è associata alle sensazioni di benessere, e l’aumento dell’attività metabolica in questa parte del
cervello è correlato alla forza della risposta immunitaria al vaccino contro l’influenza.

Un percorso di mindfulness (protocollo MBSR) può aiutare le persone che si trovano a vivere a
contatto con l’intensità ed il disagio dell’esperienza umana, derivanti dalla difficoltà di gestire
eventi stressanti, che possono avere cause improvvise o essere di lunga durata, come incidenti,
malattie, lutti, separazioni, avvenimenti traumatici o la sempre più consueta difficoltà dovuta al
vivere intenso in una condizione di sovra esposizione a molteplici attività.

È inoltre di particolare giovamento per gli operatori delle professioni di aiuto, mediche,
psicologiche, sanitarie; per coloro che operano con ruoli manageriali o nella gestione delle risorse
umane nelle aziende, nelle organizzazioni e nell’educazione scolastica e genitoriale.

Dr. Paolo Mazzetto, Perfezionato in Promozione della Salute presso la Facoltà di Medicina (Istituto di Psicologia
Generale e Clinica), Istruttore Senior Certificato di Protocollo MBSR e di altri Protocolli Mindfulness Based.
Info e Prenotazioni: 347 – 81.20.520 – paolo.mazzetto@teletu.itwww.paolomazzetto.com

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