Menopuasa e cervello

Menopuasa e cervello

Il cervello delle donne differisce da quello degli uomini per diversi aspetti importanti da sottolineare quando si parla di salute femminile.

Per esempio, le donne hanno maggiori probabilità di soffrire di disturbi d’ansia, depressione, per non parlare di cefalee (mal di testa) fino all’ emicrania.

Inoltre le donne hanno maggiori probabilità di ricevere una diagnosi di Alzheimer, ovvero la causa di demenza più comune del pianeta, che colpisce quasi 6.000.000 di persone solo negli Stati Uniti, ma quasi 2/3 di queste persone sono in realtà donne.

Quindi per ogni uomo affetto da Alzheimer ci sono due donne.

Perché? È l’età? È l’aspettativa di vita? Cos’altro potrebbe essere?

La Women’s Brain Initiative istituita quasi dieci anni fa presso la Weill Cornell Medicine di New York City sta studiando per trovare una risposta a queste domande.

Una delle prime scoperte che sono state fatte è che il cervello della donna invecchia in modo diverso, rispetto a quello dell’uomo e ciò dipende in modo consistente dalla presenza, o nel caso della menopausa assenza di ormoni sessuali, che interagiscono con il sistema nervoso causando invecchiamento cerebrale femminile.

Ciò che differisce tra uomini e donne è che gli uomini hanno un tasso relativo più alto di testosterone, le donne, invece, più di estrogeni; ciò che comporta questa differenza è l’effetto che questi due tipologie di ormoni hanno sulla longevità delle cellule cerebrali, i nostri neuroni.

Il testosterone, per quando riguarda l’uomo, si esaurisce solo in tarda età, con un processo lento e privo di sintomi specifici. Gli estrogeni delle donne, invece, iniziano a diminuire da circa metà della vita, durante la menopausa, caratterizzata da sintomi della sfera neurologica.

Menopausa e cervello

Tipicamente la menopausa viene associata alla fine del ciclo mestruale, ma quando le donne dicono di avere vampate di calore, sudorazioni notturne, insonnia, perdita di memoria, depressione, ansia, questi sintomi dipendono dal funzionamento del cervello sono sintomi neurologici.

Solo che non siamo abituati a considerarli tali.

E allora perché? Perché il nostro cervello è influenzato dalla menopausa?

Innanzitutto, il nostro cervello e le nostre ovaie fanno parte del sistema neuroendocrino; come parte di un sistema integrato, il cervello parla con le ovaie e le ovaie rispondono al cervello ogni giorno della nostra vita.

La salute delle ovaie è quindi legata alla salute del cervello e viceversa; allo stesso tempo, ormoni come gli estrogeni sono coinvolti non solo nella riproduzione ma anche nella funzione cerebrale, e gli estrogeni, in particolare l’estradiolo, sono davvero fondamentali per la produzione di energia nel cervello.

A livello cellulare, gli estrogeni spingono letteralmente i neuroni a bruciare glucosio per produrre energia: il livello di estrogeni circolanti riflette il livello di energia prodotta dal nostro sistema nervoso centrale. I cambiamenti nel cervello delle donne sono stati studiati confrontando immagini di Tomografia a Emissione di Positroni, o meglio conosciuta come PET, prima e dopo la menopausa.

Ad esempio, in una donna a soli 8 anni dalla menopausa, può verificarsi un calo del 30% dei livelli di funzionamento cerebrale indirettamente misurato dal consumo di glucosio nel cervello e quindi di energia cerebrale prodotta.

Quindi si può affermare che con il calo degli estrogeni, i neuroni iniziano a rallentare e a invecchiare più rapidamente.

Alcuni studi hanno dimostrato che questo processo può persino portare alla formazione delle placche amiloidi, o placche senili, che sono un segno distintivo del morbo di Alzheimer.

Gli effetti del calo dei livelli di estrogeni coinvolgono regioni specifiche del cervello, a partire dall’ipotalamo, responsabile della regolazione della temperatura corporea. Se gli estrogeni non attivano correttamente l’ipotalamo, il cervello non è in grado di regolare la temperatura corporea, quindi le vampate di calore che si verificano nelle donne sono dovute ad una temporanea disfunzione dell’ipotalamo.
Inoltre nel tronco encefalico, un’altra struttura del sistema nervoso centrale, responsabile del sonno e della veglia; se gli estrogeni non attivano correttamente il tronco encefalico, si va incontro a disturbi della sfera del sonno.

Sono anche comprese l’amigdala, il centro emotivo del cervello, vicino all’ippocampo, il centro della memoria del cervello.

Se i livelli di estrogeni in queste regioni si abbassano, sono frequenti gli sbalzi d’umore, o la tendenza a dimenticare le cose.

Quale è il ruolo del ginecologo?

Il ruolo del ginecologo è quello di validare questi sintomi, rassicurare la donna che quello che le sta accadendo è un processo che avviene indipendentemente dall’età ma dipende dal cambiamento ormonale ed è frequente.

Spesso le donne sono preoccupate della riduzione delle loro performance cognitive, soprattutto in ambito lavorativo, nel momento di transizione di abbassamento di estrogeni che caratterizza la menopausa.

E’ importante sottolineare che non tutte le donne che presentano i sintomi neurologici sopra descritti si ammaleranno di demenza o di malattia di Alzheimer, si tratta soltanto di un fattore di rischio non di una diagnosi di malattia.

Molto importante sottolineare che la menopausa postchirurgica, ovvero dopo intervento di rimozione chirurgica delle ovaie, correla maggiormente con patologie neurologiche.

E’ importante che le donne e le pazienti siano consapevoli di questo perché, soprattutto in caso di familiarità per tali patologie si possono proporre trattamenti di terapia ormonale sostitutiva.

E’ fondamentale per le donne capire cosa succede alle donne alla loro psiche e sistema nervoso centrale quando vanno in menopausa che sia naturale o chirurgica, dopo un intervento ginecologico e come proteggersi durante questo processo.

La terapia ormonale è fondamentale per alleviare sintomi neurologici, tuttavia è importante sottolineare che non è attualmente raccomandata dalle linee guida internazionali per la prevenzione della demenza.

Ricercatori stanno lavorando in questa direzione testando differenti dosaggi e timing e siamo molto speranzosi che questo lavoro scientifico porterà ad un cambiamento delle raccomandazioni in futuro.

Nel frattempo, ci sono molte altre cose che si possono fare per supportare i nostri ormoni ed il loro effetto sul nostro cervello, oltre alla terapia ormonale, che riguardano lo stile di vita.

Il cibo che mangiamo, per esempio, e l’attività fisica, una buona igiene del sonno e alti livelli di stress, e quindi di cortisolo, impattano fortemente sul nostro funzionamento ormonale sia in senso positivo che in senso negativo.

Più le donne richiedono e sono interessate a come funziona il loro cervello in relazione alla menopausa, prima verrà superato il tabù che aleggia intorno alla menopausa e si troveranno più soluzioni e terapie per la salute delle donne.

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