Il vaginismo è la difficoltà della donna di accettare la penetrazione vaginale del pene, un dito, un tampax o di un oggetto (come lo speculum durante la visita ginecologica) dopo almeno sei mesi di tentativi. Questo accade nonostante la donna abbia un espresso desiderio di riuscire a farlo ma, quando prova, mette in atto l’“evitamento fobico” o paura anticipatoria; al solo pensiero ha terrore, che si manifesta con sudorazione intensa, a volte lacrime, voglia di scappare via, movimenti involontari del bacino dei muscoli perineali, delle gambe.
La donna sente questa situazione assolutamente pericolosa, e prova delle intense emozioni di paura, tristezza, disgusto, rabbia, vergogna, senso di inadeguatezza.
Dati sicuri su quante donne abbiano il vaginismo non ce ne sono (4-10%?). Certamente si deve diagnosticare, il vaginismo si può curare cercando professionisti preparati, superando l’imbarazzo e lo spavento iniziale, evitando di perdere tempo prezioso.
Una volta fatta la diagnosi corretta c’è bisogno di una terapia efficace e rapida nella sua realizzazione.
Il più innovativo modello terapeutico (Body-Mind-Connection Therapy ideato dal Dottor R. Bernorio) è incentrato sul lavoro contemporaneo sul corpo della donna, e l’elaborazione dei vissuti emotivi. La ginecologa accompagna la donna per tutto il trattamento e utilizza ogni incontro diverse strategie ritagliate su misura di volta in volta. In questo modo abbiamo la possibilità di curare con un alto indice di successo (95%) ed un numero si sedute variabile tre 4 e 15.