La menopuasa e i suoi sintomi

La menopuasa e i suoi sintomi

La menopuasa e i suoi sintomi

Secondo il ministero della salute (01/03/2023):

La menopausa non è una malattia ma un momento fisiologico della vita della donna, che coincide con il termine della sua fertilità.

In genere si verifica tra i 45 ed 55 anni di età, ma non sono rare menopause precoci e tardive. Già alcuni mesi prima della cessazione delle mestruazioni si osservano alterazioni del ciclo mestruale (mestruazioni ravvicinate e abbondanti oppure più distanziate tra di loro).

Sommando il periodo antecedente alla cessazione delle mestruazioni ed i 12 mesi successivi all’interruzione delle stesse (tempo chiamato climaterio) possiamo dire che può durare dai 7 ai 10 anni.
Le ovaie cessano la loro attività e, di conseguenza, diminuisce nel sangue la quantità degli ormoni prodotti fino allora.
In questo periodo della vita che appunto dura in media dai 7 ai 10 anni alcune donne accusano dei disturbi per i quali esistono cure e rimedi utili a garantire loro comunque una buona qualità di vita.
I sintomi sono vari e riguardano tutti gli organi del nostro corpo ed hanno la caratteristica di presentarsi anche a piccoli gruppi (non contemporaneamente) con durata ed intensità molto variabile, quindi possiamo dire che le vampate sono il sintomo più conosciuto, ma sicuramente non l’unico!!

Man mano che ci avviciniamo alla menopausa la nostra fertilità subisce un progressivo calo fino alla fine dell’età fertile. Abbiamo detto vampate di calore, sudorazione profusa, ed ancora palpitazioni e tachicardia sbalzi della pressione arteriosa. Ci si accorge subito dei cambiamenti come l’aumento del peso, che rappresenta un problema in più del 50% delle donne oltre i 50 anni, cambiamenti della pelle e capelli, dolori articolari diffusi, distrurbi del sonno.

I cambiamenti ormonali

I cambiamenti ormonali possono influenzare l’equilibrio neurochimico nel cervello, portando a sintomi come irritabilità, ansia e depressione e demotivazione, confusione in testa (brain fog), disturbi della memoria e concentrazione e diminuzione del desiderio sessuale.
Questi cambiamenti influiscono anche sulla nostra capacità motoria: il corpo è diverso, ci si affatica di più e compaiono dolori muscolari ed articolari: nel complesso si tende a rallentare e fermarsi con l’attività fisica, ma questa non è la giusta soluzione.
Qualche anno dopo la cessazione delle mestruazioni si presentano i sintomi urogenitali: secchezza durante i rapporti, prurito genitale, incontinenza urinaria e cistiti, diminuzione della capacità eccitatoria ed orgasmica, dolore alla penetrazione, sintomi che hanno un impatto significativo sul benessere psico-fisico della donna e della coppia.

Sulla media lunga distanza le conseguenze più importanti del calo degli estrogeni sono: l’aumento del rischio cardiovascolare (infarto cardiaco, ictus cerebrale, ipertensione) e le patologie osteoarticolari, in particolare l’aumento dell’incidenza dell’osteoporosi. Fino alla menopausa, infatti, le donne hanno un rischio cardiovascolare inferiore a quello degli uomini perché gli estrogeni prodotti dalle ovaie garantiscono una minore quantità di colesterolo nel sangue. Le malattie cardiovascolari rappresentano, inoltre, la principale causa di morte per la donna in menopausa, superando di gran lunga tutte le forme di neoplasie, compreso il cancro della mammella.

Cosa fare

La prevenzione delle complicanze cardiovascolari e osteoarticolari può essere messa in atto fin da subito. Come prima mossa occorre seguire un regime dietetico controllato e una adeguata attività fisica.
Nella scelta degli alimenti è bene privilegiare quelli integrali, poiché più ricchi di fibra alimentare, vitamine e sali minerali. Il principio guida deve essere la varietà con moderazione, tagliando fuori i grassi in eccesso e i cibi troppo salati, bevendo almeno 25 ml di acqua per kg corporeo e privilegiando le spezie.

Per quanto riguarda il trattamento dei sintomi, è essenziale identificare una terapia appropriata e personalizzata in base alle esigenze della donna. Tra le varie terapie utili a risolvere i sintomi connessi alla menopausa, la terapia ormonale sostitutiva può essere d’aiuto e, contemporaneamente, proteggere nei confronti dell’osteoporosi e delle malattie cardiovascolari, se somministrata correttamente, dopo un accurato esame clinico della paziente. Il medico dovrebbe sempre valutare il rapporto rischio/beneficio quando prescrive una terapia alla donna con disturbi in menopausa, in modo da aiutare la donna stessa ad operare una scelta informata.

Per molte donne, infatti, un’appropriata terapia ormonale, pianificata e monitorata con cura, può aumentare la vita media e migliorare, in modo significativo, la qualità di vita degli anni pre e postmenopausali. È infatti possibile rendere prevenibili le patologie cronico-degenerative, le loro complicanze e i tumori.

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